La Chiesa di S. Giuseppe si trova nell’omonima via.
Fu voluta ed innalzata dalla Compagnia di S. Giuseppe, eretta, con Breve di Papa Urbano VIII, nel 1626. Al momento della costruzione, il luogo ove fu costruita nell’anno 1737, era detto “contrada di S. Cristoforo”.
“Fu benedetta da mons. Gualtieri vescovo di Todi agli 11 di giugno del 1738 in occasione della Sacra Visita pastorale.
Nel 1774, in Inventario conservato nell’archivio vescovile di Todi, fu così descritta:
“In essa Chiesa vi è un solo altare col quadro in buona forma, il quale rappresenta il Patriarca S. Giuseppe che tiene per mano il Bambino, a piedi un Angelo con la verga che fiorisce, e sopra un altro che tiene il manto, dal lato sinistro un altro Angelo, che tiene la corona di spine, che presenta all’istesso Bambino Gesù”.
Il quadro attuale, che gli esperti giudicano essere del XIX secolo e che fu donato alla Chiesa da Agata Mimmi Moretti nel 1852 , non sembra, per alcune evidenti diversità, essere lo stesso oppure, come sostengono altri, furono tagliate le parti che mancano rispetto alla descrizione sopra riportata e quindi sarebbe quello descritto.
Lo stesso quadro, di pregevole fattura, presenta S. Giuseppe in modo maestoso e di un sereno realismo, distaccandosi dalla iconografia abituale.
Forse questa immagine è maturata all’interno di una Confraternita composta da falegnami, fabbri, artigiani in genere abituati al duro lavoro e alla crescita di una famiglia frutto di rinunce e di sacrifici.
L’altare, ricco e assai pregevole, è dal 1990 collocato nel presbiterio della Chiesa di S. Cecilia. La lunghezza attuale della Chiesa risale alla ristrutturazione fatta tra il 1851 -54, quando fu allungata incorporando la precedente sacrestia (che iniziava nel gradino che ora delimita il presbiterio verso l’aula sacra), e realizzando, come sacrestia, la stanza appresso, avuta in donazione. Dello stesso periodo è il piccolo campanile a vela che poggia sul lato est o sopra la parete in cui si trova l’unico l’altare. Questa chiesa, in restauro, sarà riaperta al culto e ai visitatori con il grande Giubileo del 2000.
Anche la Compagnia di S. Giuseppe aveva il suo Monte Frumentario.